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L’amicizia solitaria dei Social Network

Ricordo i miei anni da teenager nella piccola e tranquilla città di Bolzano. I ritrovi della nostra compagnia erano o Piazza Walther in pieno centro o il bar preferito chissà dove. Ovunque ci trovassimo insieme ricordo le chiacchierate leggere, la voglia di raccontarsi gli ultimi avvenimenti personali, il coinvolgimento di tutti in allegria davanti ad una bella bibita (poi diventata alcolica!!). Erano anni sereni dove lo stare insieme era il momento della settimana che tutti aspettavamo.

Gli anni passano, il periodo frivolo finisce, cresci, fai le tue scelte, cambi città come la sottoscritta e ti ritrovi catapultato in una realtà completamente differente alla quale non eri abituato. Non è solo la città che è cambiata, è il mondo che ti circonda che è cambiato. Apparentemente è tutto molto più facile, funzionale, comodo, ma di contro è freddo e distaccato.

Milano, sono atterrata qui e il mondo di internet è diventato il mio mestiere.

Giorno dopo giorno internet si arricchisce di nuovi social, nuovi servizi, nuove idee… spuntano tutte come funghi, tanti funghi da fare indigestione.
L’evoluzione di questo mondo sembra una corsa sfrenata all’interconnessione tra le persone, alla voglia disperata di conoscersi, parlare, comunicare, esprimersi, condividere.
I mezzi che abbiamo a disposizione sono i più disparati: dai social network per parlare come Facebook, Twitter, Google +, alla condivisione di foto, video e documenti con Pinterest o Instagram, YouTube, Google Docs, poi ci sono i Blog di grande tendenza e ancora Linkedin, MySpace e chi più ne ha, più ne metta.

Datemi una connessione e non sarò mai più sola: sono circondata di amici, sono sempre aggiornata, posso dire la mia commentando un articolo o scrivendo un post, tutto questo è fantastico!

Il mio smartphone continua incessantemente a notificarmi che Marco è appena tornato da un viaggio da Las Vegas e vuole che guardi le sue foto, Giorgia è stata al concerto dei Depeche Mode e vuole che guardi le sue foto, Giovanna mi ha appena taggato in una sua foto e vuole un commento. Che amici che ho, sono fortunata, tutti che vogliono condividere con me la loro vita. Ma… aspetta un’attimo… Marco chi? … Ah, quel Marco, lo riconosco dalla foto!!! Si, si, quello che ho visto quella volta per caso e mi ha chiesto l’amicizia su Facebook…

Amicizia. Facebook & Company hanno storpiato il senso di questa parola.

Avere amici è oggi una gara. Chi ha il numero più alto nel proprio diario: vince; chi ha più follower su Twitter: vince; chi ha più iscritti al canale YouTube: vince.
Che siano rapporti personali o lavorativi non ha importanza, sono i numerini oggi l’indice della nostra popolarità e del nostro successo. Basti pensare a tutti quei servizi online tipo “Alla ricerca di Nuovi Amici” direttamente su Facebook o i vari rivenditori di Fan con i quali basta pagare per incrementare il numerino…

Amara e triste questa cosa e personalmente mi fa riflettere molto.

Io non ho nulla contro i social network, li uso (con moderazione) e condivido la filosofia con la quale sono nati ossia ritrovarsi e condividere a distanza. Riuscire a parlare con un mio parente nel New Jersey, vedere come stanno i miei zii e i miei cugini solo grazie ad una connessione è per me impagabile, ma necessitare della stessa connessione solo per “parlare” lo trovo assurdo.

L’amarezza e la tristezza non finiscono qui.

Paradossalmente avere la possibilità sempre a portata di mano di dire qualcosa, qualsiasi cosa al mondo intero, ha degenerato le conversazioni portandole ad un livello sotto, sotto zero. “Sto prendendo il caffè”, “Che palle quando finisce questa giornata”, “Sono appena andato in bagno” questa è la normalità dei post. Nelle mie serate da teenager nella cara Bolzano, non ho ricordo di conversazioni di questo genere…

Vedo poi i teenager di oggi, SMS superati ormai, c’è Whatsap, c’è Facebook sul telefonino, c’è la connessione sempre attiva e via alla grande con un milione di amici. Ma dove sono finite le serate in piazza o al bar? Sono sempre meno e comunque hanno perso la loro bellezza. Gli argomenti di conversazione si esauriscono nel momento stesso che vengono in mente e poi chi me lo fa fare ad uscire in pieno inverno o in piena estate? Fa troppo freddo, fa troppo caldo e sono a piedi! Vuoi mettere la comodità della mia stanzetta? Questo è vero per i ragazzi, ma è vero anche per noi adulti dove non sono il freddo o il caldo che ci frenano, bensì la mancanza di tempo e voglia. Anche noi preferiamo spesso la nostra cameretta, al buttarsi nel traffico per attraversare la città per bere una birra.

Arriva poi però il giorno nel quale hai bisogno di un amico vero.
Sei giù, sei triste, hai bisogno di sfogarti e di una spalla sulla quale piangere; consulti la rubrica di amici virtuali e…… non ne trovi uno al quale telefonare……

Barbara Catizone

Project Manager & Design Specialist - Specializzata in Web Design, HTML5, CSS & SEO. Appassionata di tecnologia e nuove tendenze. Sito internet: www.graphbabs.com

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