Henry Ford

La tecnologia ci circonda, ma ci aiuta sul serio?

La tecnologia è una parola oggi molto alla moda, sembra che tutto sia tecnologico.

Ovunque io vada, con chiunque io parli, la tecnologia non mi da tregua, è sempre li nelle forme più disparate. A volte la noto, tante altre invece (la maggior parte forse) è così naturale che ci sia che non la vedo neppure. Al ristorante, per esempio, è normale per me vedere il cameriere che prende l’ordine col pad e lo invia direttamente in cucina e in cassa o in colorificio dove scelgo il colore su un campione, il venditore digita un codice al computer, avvia la miscelazione automatica e mi consegna la tolla bella e pronta o ancora per chiamare la mamma non serve più che mi ricordi il suo numero a memoria!

Tutto normale, tutto ordinario, la tecnologia c’è e mi passa inosservata, ma non sempre, per fortuna riesce ancora a stupirmi come è successo qualche mese fa.

Vado da un nuovo dentista, entro nella sala d’aspetto, divano, riviste, tutto nella norma; arriva il mio turno, varco la soglia della sala operatoria e mi ritrovo sotto un enorme microscopio elettronico della Carl Zeiss supersofisticato con una luce al laser. Il dentista si mette alla guida, inforca gli oculati, aziona un paio di levette, l’assistente schiaccia un bottone sul computer li vicino e mi ritrovo sul maxischermo la mia bocca ingrandita 20 volte e a fine seduta la registrazione della mia pulizia. Questo mi ha stupito e non poco, forse una delle soluzioni tecnologiche che ha stuzzicato di più il mio intelletto ultimamente. Per la prima volta in 35 anni ho visto che cavolo mi combinavano in bocca, sono stata una paziente attiva non passiva, non ho subito e non sono rimasta nella mia ignoranza, ho pure capito oltre ad aver visto l’operato e prima di allora non pensavo nemmeno lontanamente potesse essere possibile.

Avete sentito poi del razzo spaziale Grasshopper progettato dalla SpaceX? Beh, per chi non lo sapesse è un razzo riutilizzabile, ossia parte, va nello spazio con la sua zavorra, molla quello che deve mollare in orbita e poi, invece di disintegrarsi nell’atmosfera, ritorna alla base, un pò come il Romba che dopo che ha finito di spazzare per terra, torna a ricaricarsi.

Grasshopper è un prototipo ancora, ma ha grosse potenzialità: fa risparmiare soldi, molti soldi, non contribuisce ad ingigantire la pattumiera spaziale sopra le nostre teste, è costruito senza sprechi anche sul singolo bullone, insomma un progetto utile ed intelligente.

Mi trovo spesso a riflettere sulla tecnologia e più ci penso, più rimango a tratti allucinata e a tratti schifata dalla speculazione che ci viene fatta sopra oltre alla perdita di tempo ed energie che spesso comporta uno strumento tecnologico che in realtà dovrebbe venire in mio aiuto.

Tralasciando i due esempi sopra che vanno fuori dalla portata di noi comuni mortali, la tecnologia spesso non ci aiuta affatto e allora mi chiedo perché diavolo ce la mettere a disposizione forzatamente?

Devo cambiare il mio forno a microonde, vado al centro commerciale per farmi un’idea su cosa prendere e mi ritrovo davanti una serie di aggeggi luccicanti, dal design impeccabile da aver paura ad usarli altrimenti si rovinano, pieni di lucine blu, arancioni, verdi e bottoni a sfioramento… Ma, ma, dove cavolo sono finite le manopole!! Possibile che io debba aprire il manuale d’istruzioni per capire come settare tempo e watt ogni volta che devo cucinare qualcosa? Poi chi se ne frega dei mille programmi di defrost e cottura dove ti serve una scienza per fare il calcolo del peso per impostare il programma giusto. Devo solo scaldare l’acqua, dov’è il bottone antipanico di start e stop?!

Io il manuale me lo posso pure leggere ed imparare, ma mi metto nei panni di mia madre che ha fatto in tempo a vedere nascere e morire il VHS senza averlo mai usato, come faccio però a dirle di non usare il microonde?

Vogliamo poi parlare di qualcosa apparentemente meno tecnologico? Fate un salto da Foot Locker o affini e provate a comprare delle scarpe da running in meno di cinque minuti, io non ci sono riuscita, anzi non le ho comprate proprio. Che tipo di corsa? Indoor, outdoor? Il terreno è sconnesso tipo sterrato/montagna o in piano, asfaltato? lei è esperta o principiante? Com’è il suo piede? Neutro, in pronazione o in supinazione? Ha problemi alle caviglie? Porca miseria, delle scarpe per correre!!! Niente, mi sono dovuta fare prima una cultura sull’anatomia del mio piede e poi vagliare tutte le soluzioni tecnologiche delle scarpe da running per scegliere quella che fa al caso mio.

La lista può andare avanti all’infinito. Potrei parlarvi della mia nuova auto, (anzi questa ve la illustro in un prossimo articolo) o degli smartphone, i navigatori satellitari, le lavatrici oh le lavatrici che cavolo di casino che sono, insomma a tutti voi sarà familiare almeno un oggetto che vi viene in aiuto solo dopo averlo studiato ed averne compreso le funzioni base, si perchè quelle avanzate non le useremo mai e questo è il punto. La tecnologia dovrebbe velocizzare e rendere più facile la mia vita, ma perchè non anche quella di mia madre? Perchè lei, come mia nonna o chiunque non riesca a stare al passo con i tempi sono tagliati fuori e possono gioire di questo aiuto solo in parte (forse) e tra l’altro con grande fatica?

Il buon vecchio Henry Ford la vedeva lunga, uno dei suoi più celebri aforismi dice tutto:

Real progress happens only
when advantages of a new technology
become available to everybody.- Henry Ford

Per chi non mastica troppo l’inglese:

C’è vero progresso
solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia
diventano per tutti.- Henry Ford

Barbara Catizone

Project Manager & Design Specialist - Specializzata in Web Design, HTML5, CSS & SEO. Appassionata di tecnologia e nuove tendenze. Sito internet: www.graphbabs.com

Posted on by Barbara Catizone · 6 comments

6 comments

  1. massimo
    - Reply

    la maggior parte della gente non vuole cambiare, ha paura dei cambiamenti, lasciare la strada vecchia per la nuova; ma purtroppo il senso della vita sta proprio nell’evoluzione di se stessi e quindi nell’accettazione del cambiamento; chi è convinto di riuscire a fermare il tempo, nel senso del continuo modificarsi della realtà…andrà incontro ad amare sorprese!

  2. Barbara Catizone Author
    - Reply

    Parole vere le tue, chi si ferma è perduto. Only the brave… ma siamo sicuri sia solo una questione di coraggio? Per molti forse è così, ma per altri è la mancanza di mezzi intellettuali e quant’altro forse il freno…

  3. Sergio
    - Reply

    Barbara, trovo interessantissimo il tuo live blog.
    Cosa ne penso io della tecnologia,
    Credo che serva in qualche modo ad esaltare l’anima delle persone.
    Per esempio ho un contenuto multimediale sul pc portatile,
    Lo voglio condividere con altre persone in casa, con gli ultimi sistemi
    Operativi non c’è niente di più semplice.
    Ho bisogno di condividere una foto con una persona che si trova dall’altra parte
    Del pianeta, oggi lo posso fare in tempo reale, mentre in passato era impensabile.
    Credo che la tecnologia, così come tutto quello che ci circonda
    Può rappresentare qualcosa di positivo, dipende da l’uso che ne facciamo.

    1. Barbara Catizone Author
      - Reply

      Ciao Sergio,
      condivido le tue parole, soprattutto il tuo ultimo pensiero: dipende dall’uso che ne facciamo.

      La tecnologia è un qualcosa di incommensurabile, utile, prezioso, ma un suo uso scorretto può portare a fatti anche molto sgradevoli.
      Pensa ad esempio alla condivisione involontaria di documenti privati… purtroppo capita e molto spesso.

      Invito tutti a studiare qualsiasi forma di tecnologia che abbiamo tra le mani, perché torna utile e ci aiuta solo se la conosciamo bene.

      Grazie per il tuo contributo Sergio.

      A presto
      Babs

  4. Sergio
    - Reply

    Trovo piacevole scambiare pensieri e idee con persone interessanti
    Ho dato un occhiato alla tua pagina web http://www.graphbabs.com/
    Sai che sei davvero brava, ritornando al discorso della errata condivisione
    Di dati personali, la tecnologia è come la vita, sbagliando s’impara.
    Inoltre ci sono diversi programmi per criptare i nostri file importanti.
    Non credo sia così facile per un utente privato condividere i propri file
    Personali che tali devono rimanere all’esterno.
    Con programmi open source
    Come 7zip, puoi criptare qualsiasi file con immissione di password.
    Ti ringrazio io per quello che hai costruito
    Ciao e alla prossima…..

    1. Barbara Catizone Author
      - Reply

      Purtoppo Sergio quello che per te o me possano sembrare operazioni semplici e scontate come criptare i nostri dati sensibili, per molte altre persone non lo sono.
      Tutti però possiamo imparare, basta averne la volontà.

      Grazie per il tuo contributo e i tuoi complimenti.
      Sono lieta di leggere che il mio lavoro viene apprezzato.

      Babs

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